Pandemia. Fondazione GIMBE: scendono i nuovi casi ma non si arresta il crollo dei tamponi

Rispetto alla prima settimana di giugno, quella dal 9 al 15, in Italia ha registrato una diminuzione di nuovi casi (11.440 vs 15.288) e di mortalità (411 vs 469).

Risulta dal monitoraggio indipendente della Fondazione GIMBE, sull’andamento della pandemia, che conferma anche il calo della pressione negli ospedali.

Il dato in discesa riferito ai nuovi contagi, comunque, dipende dal crollo dei tamponi, come sottolinea Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione.

“Se la costante riduzione del rapporto positivi/casi testati attesta una ridotta circolazione del virus” – spiega – “la progressiva diminuzione dell’attività di testing sottostima il numero dei nuovi casi e documenta la mancata ripresa del tracciamento dei contatti, fondamentale in questa fase della pandemia”.

Nino Cartabellotta

Nelle ultime 5 settimane, infatti, il numero di persone sottoposte  a test è sceso del  31,5%, con una media nazionale di 132 persone testate/die per 100 mila abitanti.

Per quanto riguarda le vaccinazioni, alle ore 6.11 del 16 giugno,  il 50,5% della popolazione ha ricevuto almeno una dose di vaccino ed il 24,4% ha completato il ciclo vaccinale. Secondo i dati resi noti dalla Fondazione GIMBE, nell’ultima settimana sono state raggiunte 3.892.072 milioni di somministrazioni  con una media mobile a 7 giorni di 537.765 mila inoculazioni/die.

E sulla cosiddetta “vaccinazione eterologa”, “se presupposti immunologici e biologici e dati preliminari lasciano supporre che  sia efficace e sicura” – dice Nino Caltabellotta – “rimane l’incongruenza tra l’obbligo previsto dalla circolare del Ministero della Salute e la possibilità riportata dalla determina AIFA.

Infatti, secondo la formula possibilista di AIFA per gli under 60 la seconda dose con Pfizer o Moderna è solo un’opzione che il paziente è libero di accettare o rifiutare, optando per la seconda dose con AstraZeneca.

In ogni caso” – aggiunge il presidente della Fondazione GIMBE – “è indispensabile adeguare il modulo di consenso informato a quanto previsto dalla L. 648/96 con adeguata informazione su benefici, rischi e incertezze delle opzioni per la seconda dose dopo AstraZeneca”.

Allo scopo di evitare che l’incongruenza tra le espressioni “dovere” e  “potere”  si traduca in una responsabilità esclusivamente a carico dei medici, con il rischio di disincentivare l’attività vaccinale, la Fondazione GIMBE chiede al Ministero della Salute e all’AIFA di esprimersi in maniera univoca e definitiva.

(foto: il trend settimanale dei nuovi casi)

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