Aci Trezza. Dopo le restrizioni per la pandemia, la gioia di riabbracciare il santo patrono

Dopo due anni di restrizioni e timori per la pandemia, Aci Trezza ha potuto, finalmente, riabbracciare il suo patrono, San Giovanni Battista, con i festeggiamenti che si sono aperti ufficialmente alle ore 8 del 1 giugno, annunciati dallo sparo dei colpi di cannone. Sono state settimane vissute intensamente, dal punto di vista spirituale, dalla comunità trezzota, che ha potuto riappropriarsi delle proprie tradizioni e, soprattutto, delle proprie processioni.

La festa in onore di San Giovanni entra nel vivo, ovviamente, venerdì 24, alle 10 del mattino, con la Solenne Svelata del simulacro. Alle 10.30, Mons. Antonino Raspanti, arcivescovo della Diocesi di Acireale, presiede il Solenne Pontificale, concelebrato da tutti i presbiteri, alla presenza delle autorità civili e militari, delle associazioni e dei vai gruppi parrocchiali della città.

Alle 19 in punto, finalmente, il momento più atteso degli ultimi due anni, con il simulacro di San Giovanni Battista che si affaccia sul sagrato in piazza Verga, salutato dall’applauso dei fedeli e dal fuochi d’artificio.

Comincia la prima delle due processioni (la seconda sarà sabato 25), con il simulacro che riceve l’omaggio dei trezzoti, lungo le strade del borgo.

la processione attraversa via Provinciale

Ed è certamente la parte più toccante e sentita dei festeggiamenti, perché la presenza di San Giovanni Battista che passa sotto i balconi delle abitazioni, che si concede ai devoti, specie in questi anni di sofferenze, assume un significato ancora più profondo.

Ieri in tarda serata, al termine della seconda processione e dopo lo spettacolo pirotecnico, il momento del commiato, del saluto a San Giovanni Battista: il rientro del simulacro in chiesa e la chiusura della Cappella.

Nei cuori di tutti, la gioia di aver riabbracciato il santo patrono, di averlo avuto accanto in queste giornate di festa, con la certezza che continuerà sempre a vegliare sulle famiglie, sugli ammalati, su tutta la gente del borgo.

 “Abbiamo riassaporato il senso della comunità, della vicinanza, dei sapori e dei colori di una festa cittadina sentita e partecipata”.

il sindaco di Aci Castello, Carmelo Scandurra, tra i fedeli

Sono parole del sindaco di Aci Castello, Carmelo Scandurra, che ha voluto sottolineare quanto la pandemia e le restrizioni ci abbiano fatto capire “l’importanza delle piccole cose, delle cose più semplici che arricchiscono e riempiono di gioia le nostre giornate”.

La città si prepara, adesso, alle altre feste religiose, ad Aci Castello, a Ficarazzi e a Cannizzaro.

(fotocopertina: l’uscita trionfale del simulacro)

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