Nel marzo 1993, a Motta Sant’Anastasia, presso la scuola media “G. D’Annunzio”, veniva costituito il primo Consiglio Comunale dei Ragazzi, promosso dal preside Giuseppe Adernò, come proposta esemplificativa della L.R. 7/92, che introduceva nell’ordinamento della Regione l’elezione diretta del Sindaco da parte di cittadini. Da quel piccolo seme si è formato un albero e, sia in Sicilia che nel resto dell’Italia, oggi si contano più di 600 Consigli Comunali dei Ragazzi
A 30 anni dalla nascita di quel progetto didattico, giovedì 16 marzo , il presidente dell’Assemblea RegionaleSiciliana, Gaetano Galvagno, accoglierà a Sala d’Ercole le delegazioni di 60 ragazzi sindaci, con la fascia tricolore, in rappresentanza delle nove provincie siciliane, accompagnate dagli amministratori locali, dirigenti scolastici, docenti e genitori.
Nell’occasione i “baby sindaci” presenteranno una loro proposta di legge che riguarda la partecipazione dei giovani nella vita politica e amministrativa. “Norme per il riconoscimento ed il sostegno della funzione educativa e sociale del Consiglio Comunale dei Ragazzi come strumento di partecipazione istituzionale delle giovani generazioni alla vita politica e amministrativa”, con questa proposta, si chiede l’attuazione in tutti i Comuni siciliani del Consiglio dei Ragazzi, con il sostegno delle Amministrazioni comunali, la costituzione di una rete regionale dei Consigli dei Ragazzi e l’istituzione di una Giornata regionale dei Consigli dei Ragazzi.
Una legge simile è stata approvata dalla Regione Veneto il 20 maggio 2020 ed ha portato ad ottimi risultati in termini di cittadinanza attiva tra gli studenti, basti pensare che, prima dell’introduzione della legge, in quella regione c’erano solo 7 Consigli dei Ragazzi, oggi se ne contano ben 113.
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