Un sovrintendente della Polizia Penitenziaria, in servizio presso la Casa di Reclusione di Noto, è stato arrestato dai Carabinieri perché ritenuto “infedele”.
Secondo quanto emerso dalle indagini, il Pubblico Ufficiale, approfittando della sua qualifica avrebbe, più volte, contratto accordi con i parenti di un detenuto per introdurre in carcere beni di varia natura e sostanze stupefacenti, ricevendo in cambio un compenso.
Le indagini svolte dai Carabinieri e coordinate dalla Procura della Repubblica di Siracusa hanno anche fatto emergere responsabilità penali anche a carico di almeno altre tre persone: un complice, incaricato costantemente del ritiro materiale del denaro, e due donne, parenti del detenuto, autrici dei pagamenti volti a soddisfare le illecite richieste.
(foto: archivio Carabinieri di Siracusa)
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