Siracusa. Il momento dell’addio a padre Antonio Panzica, il “padre” della Mazzarrona

roppo piccola, pur nella sua vastità, la chiesa di San Corrado Confalonieri, per contenere le centinaia di persone che sono accorse, da ogni parte della città e da fuori provincia, per rendere l’ultimo saluto a padre Antonio Panzica, il “padre” per antonomasia della Mazzarrona.

Un quartiere nato insieme alla sua missione evangelica in quella zona a nord est della città dove, agli albori degli anni ‘80, c’erano poche palazzine, le prime cooperative edilizie che nascevano a Siracusa, e dove, oggi, si contano oltre 20 mila anime.

Un prete “porta a porta”, come veniva (e viene definito ancora oggi) che, da una piccola baracca in lamiera dove era ospitata la sua prima chiesa, nell’attuale via Achille Adorno, se ne andava in giro per le strade e per i palazzi a diffondere il Verbo di Dio.

Padre Antonio era l’uomo del “fare”, non dello “stare a guardare” e chi ha avuto la fortuna di conoscerlo e frequentarlo sa benissimo che era sempre il primo a sbracciarsi le maniche quando c’era da lavorare ed a correre, anche di notte se era il caso, quando qualche ammalato chiedeva conforto.

Un uomo che aveva fatto dell’umiltà e dello spirito di servizio la sua bandiera, sempre pronto ad accogliere e ad assistere gli ultimi, i più bisognosi, e nella sua parrocchia, di gente bisognosa, purtroppo, ce n’è tanta. Sono centinaia, infatti, gli assistiti dalla Caritas parrocchiale di San Corrado Confalonieri, gestita grazie al validissimo apporto dei volontari, e sono tanti i bisognosi che si presentano, quotidianamente, in chiesa a chiedere aiuto ai quali padre Antonio ha sempre teso la mano.

la bara portata a spalla dalla Confraternita del Santissimo Crocifisso

Oggi, in quella chiesa, negli occhi di tutti c’era tanta tristezza, ma c’era anche tanta speranza e la certezza che l’intera comunità di Mazzarrona ha avuto un “padre” che si è battuto con tutte le sue forze per i suoi “figli”, ai quali ha lasciato in eredità i suoi insegnamenti, il suo esempio di vita, il suo senso di fraternità.

Le spoglie mortali di Padre Antonio, per il momento, riposeranno nella cappella dei Frati Cappuccini ma, come è stato detto al termine del rito funebre, che è stato officiato dall’arcivescovo Lomanto, ci si sta adoperando affinché la sua eterna dimora possa essere eretta all’interno della chiesa di San Corrado Confalonieri.

(fotocopertina: il rito funebre)

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