Allarmanti i dati contenuti nel il 21.mo rapporto “Ospedali & Salute”, promosso dall’Associazione italiana ospedalità privata e realizzato in collaborazione con il Censis, e le stime di Facile.it. Nel 2023, infatti, il 42% dei pazienti con redditi più bassi (fino a 15mila euro), è stato costretto a procrastinare o a rinunciare alle cure sanitarie perché nell’impossibilità di accedere al Servizio sanitario nazionale e di sostenere i costi della sanità a pagamento.
La richiesta di prestiti per far fronte alle spese mediche è aumentata del 6,6% rispetto al 2022. Dati che l’associazione Codici sottolinea e rilancia, perché certificano una situazione estremamente allarmante.
“Ci sono 9 milioni di italiani” – dice Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – “costretti ad indebitarsi per poter accedere alle cure. Le richieste di un prestito per poter svolgere una visita medica superano il miliardo di euro e, la cosa ancora più sconfortante, è che il dato è in continuo aumento”.
Codici cita, poi, l’altro scandalo, quello delle liste di attesa, “mesi e mesi prima di poter svolgere una visita specialistica o un esame diagnostico”.
” Curarsi” – sottolinea Giacomelli – “è diventato sempre più oneroso, chi può ricorre al privato, anche per esami meno costosi”. Una vera emergenza, per la quale “è necessario un intervento urgente da parte delle istituzioni”.
(foto: archivio siracusa2000)
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