Studenti in piazza, questa mattina, a Siracusa, con il liceo “Gargallo” alle prese con la mancanza di aule e con le ore di lezione spalmate su due turni: 8-11 e 11-14.
Un sistema che, oltre ai pesanti disagi per gli studenti pendolari, pregiudica, non poco, le attività didattiche, visto che, da diverse settimane, si fanno tre ore di lezione al giorno. E il diritto allo studio? Qualcuno tra i manifestanti sostiene che è morto da tempo, e che le istituzioni rimangono sorde alle richieste degli studenti e, più in generale, della scuola.
Esasperata e decisa nel rivendicare i propri diritti, una grossa fetta delle popolazione scolastica del liceo “Gargallo”, oggi, ha disertato le aule ed ha deciso di manifestare contro l’istituzione locale competente per quanto riguarda l’edilizia scolastica: l’ex Provincia.
In centinaia, insieme a parecchi docenti, al grido di “lasciateci studiare” hanno raggiunto il piazzale del Pantheon dove si sono dati appuntamento e si sono, poi, diretti in corteo verso via Foro Siracusano, sotto la sede amministrativa di quella che, un tempo ormai lontano, era il volano di tutta la vita amministrativa, politica, sociale ed economica di questa porzione di territorio.
Il palazzo dove, fino ad un decennio fa, si decidevano investimenti pubblici, si progettavano e si costruivano ponti, strade e nuove scuole ma che, oggi, vive una situazione assai difficile, anche e soprattutto sotto l’aspetto finanziario.
Un ente in dissesto che non ha, certo, la bacchetta magica ma che, in ogni caso, cerca di adempiere ai propri compiti d’istituto; un ente pronto a raccogliere la voce degli studenti, un ente che cercherà di affrontare il problema e di risolverlo, probabilmente chiamando in causa, a sua volta, altre istituzioni gerarchicamente superiori.
Una manifestazione studentesca, insomma, che rispecchia la triste realtà di una città reduce da una settimana di altissima visibilità mediatica che, però, ha mostrato all’Italia ed al mondo, un’altra Siracusa, diversa da quella reale.
(foto: gli studenti manifestano sotto il palazzo dell’ex Provincia regionale)
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