La Struttura di Elettrofisiologia Interventistica dell’ospedale “Giovanni Paolo II” di Ragusa, guidata dal dott. Giuseppe Campisi e dal Direttore dell’U.O.C. di Cardiologia, dott. Antonino Nicosia, ha implementato con successo le più moderne tecnologie di ablazione utili al contrasto della fibrillazione atriale, tra cui la rivoluzionaria elettroporazione (PFA).
La fibrillazione atriale (FA) è l’aritmia cardiaca più diffusa, con una crescente incidenza a livello globale e si calcola che, entro il 2030, in Europa ne saranno affette tra i 15 e i 20 milioni di persone. L’isolamento elettrico delle vene polmonari rimane il trattamento principale per questa patologia.
“Nel corso degli ultimi dodici mesi” – spiega il dott. Campisi – “grazie a un team medico-infermieristico molto affiatato, il centro ha trattato 32 pazienti, provenienti non solo dalla provincia di Ragusa ma anche da altre province siciliane, ottenendo un successo superiore all’80% e senza registrare alcuna complicanza. Questo traguardo è dovuto anche all’impegno lungimirante della Direzione Strategica della nostra ASP”.
L’elettroporazione” – aggiunge il Direttore dell’U.O. e del Dipartimento Cardio-Neuro-Vascolare, dott. Antonino Nicosia – “rappresenta un’evoluzione importante nell’ablazione cardiaca, in quanto consente un perfetto isolamento delle vene polmonari riducendo i tempi di intervento e migliorando gli esiti dei pazienti”.
La Cardiologia dell’ospedale “Giovanni Paolo II” è stata tra le prime in tutta Italia ad utilizzare la tecnica e oggi è il centro leader in Sicilia per numero di pazienti trattati”.
(foto: da sinista, G. Campisi, A. Nicosia, G. Rapisarda)
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