Per anni, ho chiesto alle varie che amministrazioni che si sono succedute nella Città di Siracusa di monitorare, con la dovuta attenzione, il viadotto Paolo Orsi in quanto ho rappresentato, purtroppo inascoltato, la reale situazione di questo viadotto che insiste su archi le cui volte, in conci di pietra, non sono state mai controllate e verificate con la dovuta attenzione né sono state fatte operazioni di puntellamento nella parte sottostante le volte stesse.
Uno dei motivi, peraltro, per il quale mi sono sempre opposto alla realizzazione dell’ospedale fuori dalla Città di Siracusa era perché ho sempre denunciato la precarietà e i rischi connessi all’esistenza di un viale che si erge su una struttura che non è antisismica, che non è stata mai consolidata, se non negli anni in cui sono stato assessore e che non ha mai avuto la dovuta attenzione, motivo per il quale di fronte a un sisma di grave intensità non c’era nessuna sicurezza sul mantenimento della struttura e sulla possibilità, quindi, di uscire dalla città e raggiungere le aree di maxi emergenza.
Quindi, la realizzazione dell’ospedale fuori dalla città senza aver prima consolidato il viale Paolo Orsi era e rimane come realizzare una cattedrale nel deserto in quanto gli oltre 120 mila abitanti della Città di Siracusa non avrebbero come raggiungere il nuovo nosocomio.
Credo che quello di ieri è stato un segnale che Santa Lucia ha voluto lanciare ai nostri amministratori, ricordando loro che prima di andare avanti sulla costruzione del Nuovo Ospedale di Siracusa occorre realizzare una strada che sia in grado di resistere ad un eventuale sisma. (on. Vincenzo Vinciullo)
(foto: il tratto di viale Ermocrate)
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