
Un tempo era l’industria petrolchimica ad attirare gli interessi economici e politici. Adesso è il turismo a rappresentare il presente e futuro della politica e dell’economia di questa città. Mega appalti, mega flussi, mega accordi e mega investimenti in quella che guarda caso è chiamata l’industria del turismo.
All’inquinamento dell’aria si è sostituita la gentrificazione del centro storico, lo sfruttamento delle risorse ambientali, culturali e paesaggistiche della città, la perdita di identità e di vivibilità dei quartieri interessati da un fenomeno sempre più di massa.
Ma se fino ad oggi abbiamo nascosto a noi stessi lo scempio compiuto a nord della città, considerando la pece nera sotto i talloni di noi bambini, il prezzo da pagare per “vivere” e lavorare, consumato ciò che abbiamo fin qui custodito dall’altro lato, quello di pietra candida e di azzurro mare, dove volgeremo lo sguardo la prossima volta?
L’inflazione dei prezzi registrati a Siracusa sono solo uno dei campanelli di allarme che dovrebbero indurci a ripensare il modello di turismo e di città che vogliamo portare avanti, perché nel tempo possa continuare ad essere una risorsa (per tutti) e non un affare. (Carlo Gradenigo)
(foto: archivio siracusa2000)
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