Università e didattica a distanza, il rettore Priolo: investire su innovazione e ricerca

In questo periodo di emergenza la scuola e l’università non si sono fermate e, grazie alla didattica a distanza, i docenti hanno potuto continuare le attività. L’Università di Catania ha risposto subito, ed anche bene, alla sospensione delle lezioni frontali e, dopo pochi giorni dall’inizio del lockdown, ha avviato le lezioni online.

“L’Ateneo sta reagendo e ha reagito in maniera responsabile, seria e operosa”. Così il rettore Francesco Priolo, in una intervista rilasciata al Sicilian Post, rivolgendosi anche al Governo chiedendo di invertire la tendenza di questi ultimi anni. “Ogni euro investito su Università ed innovazione – sostiene –  metterà in moto un circolo virtuoso per la ripresa”.

L’Università di Catania ha subito attrezzato un laboratorio per verificare le qualità funzionali dei tessuti destinati alla creazione dei DPI.  “Si tratta di un lavoro serio e scientifico, condotto da un team interdisciplinare di chimici, fisici e biologi – commenta Francesco Priolo – che non si limita a certificare l’effettiva capacità di bloccare il particolato, ma mostra la capacità filtrante rispetto a batteri e virus”. Ogni giorno, inoltre,  l’Ateneo catanese produce circa 600 litri di disinfettante per consegnarlo alla Protezione Civile.

Per il prossimo futuro, come ha detto il rettore, si punterà ad essere connessi il più possibile con il resto del pianeta. Alla domanda del Sicilian Post, su cosa potrà essere mantenuto dell’insegnamento a distanza ad emergenza finita, Francesco Priolo ha risposto che l’Ateneo punterà sempre alla didattica in presenza. Non si esclude, però, la possibilità di erogare corsi di “blended”, svolti in collaborazione con i più prestigiosi atenei dell’estero.

L’operato dell’Università di Catania è solo uno dei tanti argomenti trattati nell’e-book gratuito di SicilianPost.it, intitolato “Il giorno dopo”. Nel volume digitale ci si interroga su cosa accadrà nel post emergenza con il contributo di personalità autorevoli, non solo italiane.

(foto: il rettore dell’Università di Catania, F. Priolo)