Priolo Gargallo. In agitazione i lavoratori di “Casa Freedom”. Senza stipendio da 11 mesi

Nell’Italia delle proteste, nell’Italia che si indebita sempre di più e che si candida al ruolo di Paese più povero d’Europa, si allunga sempre di più la lista delle categorie di lavoratori che, quotidianamente, scendono in piazza a manifestare i propri disagi.

Oggi è toccato ai dipendenti della “Officine Sociali”, società cooperativa che gestisce il centro accoglienza migranti “Casa Freedom” di Priolo Gargallo.

Qui, però, il covid, le restrizioni e le chiusure non c’entrano affatto, perché si tratta di fatture non pagate da parte della Prefettura di Siracusa e, di conseguenza, di stipendi che non vengono erogati.

Da 11 mesi, 30 lavoratori, quindi, 30 famiglie, si ritrovano senza sostentamento economico e, per questo, già dal mese di febbraio hanno dichiarato lo stato di agitazione.

Nel corso di questi mesi si sono tenuti diversi incontri, si sono spesi fiumi di parole, sono state fatte promesse,  rassicurazioni ma, a tutt’oggi, non si è visto un euro!

Due settimane fa, come riferisce una nota dei lavoratori, il sindacato al quale fanno riferimento aveva indetto un sit-in sotto la Prefettura ma, poche ore dopo l’annuncio, l’Ufficio del Rappresentante del Governo aveva fatto sapere che a breve sarebbe stata pagata una parte delle fatture.

Manifestazione revocata … ma anche quella promessa è rimasta sulla carta!

La misura è colma, insomma, e quei 30 lavoratori, che continuano ad indebitarsi per mantenere fede alle scadenze, alle bollette, a mutui oltre che per mettere qualcosa in tavola per i propri figli, hanno detto basta.

Pertanto, hanno deciso di incrociare le braccia fino a quando non riceveranno i loro stipendi e, per spingere ulteriormente in quella direzione, giovedì 22 aprile scenderanno in piazza, sotto la sede della Prefettura. In ballo c’è la dignità di lavoratori oltre che di padri e madri di famiglia.

(foto: i lavoratori del Centro Accoglienza Straordinario “Casa Freedom”)

© Riproduzione riservata