Covid e obbligo vaccinale. Amministrativi sanitari “condannati” alla fame fino al 31 dicembre

“Dedico questo primo Maggio alle migliaia di lavoratori della Sanità che resteranno senza stipendio fino al 31 dicembre, alle centinaia di migliaia di famiglie che il governo Draghi ha affamato togliendo per mesi il diritto alla retribuzione per chi non si fosse vaccinato”.

Lo scrive oggi, in occasione della “Festa dei Lavoratori”, Mario Adinolfi, presidente nazionale del movimento politico di ispirazione cristiana, “Il popolo della famiglia” che, a conti fatti, è l’unico ad essersi accorto di una “piccola incongruenza” nel Decreto Legge del 24 marzo 22 n. 24, sulla cessazione dello stato di emergenza e sul rientro al posto di lavoro, a partire dal 1 aprile scorso.

Nessun politico, all’interno dei Palazzi romani, sia della maggioranza che dell’opposizione, ha, infatti, notato che l’unica categoria di lavoratori per i quali è rimasto l’obbligo di vaccinazione fino al 31 dicembre 2022 è quella dei sanitari che lavorano nelle strutture ospedaliere e nelle Rsa.

Non si capisce, però, ( e i politici di tutti gli schieramenti dovrebbero spiegarcelo!) perché nel personale sanitario (cioè medici e operatori sanitari), obbligato alla vaccinazione, pena la sospensione fino alla fine del 2022, sono stati inseriti anche gli amministrativi che lavorano nella sanità e che non hanno alcun tipo di contatto con ospedali ed Rsa né, tantomeno, con malati e soggetti  fragili, ma espletano le stesse attività lavorative degli impiegati degli uffici anagrafe, del catasto o degli uffici postali, che sono stati tutti riammessi al lavoro già da un mese.

A questo punto, per onestà e coerenza, sarebbe il caso che a questi lavoratori della sanità, inquadrati contrattualmente come amministrativi, venissero riconosciuti anche gli stessi diritti spettanti ai sanitari, in primis gli stipendi, e non solo gli obblighi, in primis, la vaccinazione anti covid, visto che vengono equiparati a medici e paramedici.

Ci fa piacere che “Il Popolo della famiglia” sia stato l’unico ad attenzionare questo problema, mentre i politici di professione, quelli presenti H24 nei talk e nei salotti televisivi, pronti a recitare il copione dettato dalla scuderia di appartenenza, sempre pronti a litigare e ad annunciare emendamenti praticamente su tutto, stiano, invece, “sorvolando”, ignorando totalmente il problema. Eppure si tratta di migliaia di lavoratori italiani della Sanità, servitori dello Stato, molti monoreddito, che, avendo scelto di non sottoporsi alla vaccinazione anti covid, sono stati condannati a restare senza stipendio per altri 8 mesi!

Ma forse, i vari partiti hanno fatto bene i loro calcoli e, probabilmente, quelle migliaia di lavoratori e lavoratrici sospesi e senza alcun mezzo di sostentamento, sono irrilevanti ai fini elettorali, quindi … il gioco non vale la candela!

(foto: repertorio internet)

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