Potrei usare mille argomenti e chiavi di lettura per giustificare i risultati che vedono Siracusa in fondo alle due classifiche pubblicate in questi giorni da due autorevoli quotidiani economici. Non lo farò perché non mi appassiona l’idea di partecipare a un dibattito povero, che è solo speculazione politica basata su un numero che da solo può significare molto o nulla.
Le classifiche sono redatte con metodo scientifico ed è con tale approccio che vanno studiate, avendo in mano tutti i parametri, le metodiche di ricerca e le informazioni raccolte, come le eventuali falle capaci di alterare gli esiti e che altre volte in passato abbiamo riscontrato.
Detto ciò, non nascondo che i risultati sono insoddisfacenti e non vanno certamente sottovalutati. Allo stesso modo, invito i censori da tastiera a fare esercizio di onestà intellettuale riconoscendo, almeno, due elementi.
Il primo è che la città soffre di alcune carenze strutturali risalenti a tempi molto lontani (trasporti pubblico locale e sistema idrico, per esempio), che nessun Comune può superare soltanto con le proprie forze e che finiscono con l’influenzare altri indicatori studiati. Il secondo è che la graduatoria sulla qualità della vita – condotta da Italia Oggi e dall’università La Sapienza – non è riferita al solo capoluogo ma all’intera provincia (la cui popolazione di Siracusa rappresenta meno di un terzo), con tutte le conseguenze e le disparità che ciò comporta in termini di elaborazione statistica – basta mettere a confronto i risultati dei singoli paramenti utilizzati nelle due graduatorie per accorgersene – e di responsabilità politiche diffuse.
Diversa è, invece, la classifica sull’ecosistema urbano (Sole 24 Ore e Legambiente), centrata sulla città e che ci vede nella stessa posizione dello scorso anno: al numero 96.
In questo caso non posso che rilevare alcune performance positive che hanno direttamente a che fare con scelte amministrative compiute in questi anni. Mi riferisco, per esempio, al solare pubblico che ci vede in 28esima posizione lì dove lo scorso anno e in quello precedente eravamo 91esimi; al posto numero 34 raggiunto per le isole pedonali (eravamo al 91 due anni fa e al 93 lo scorso anno); alle piste ciclabili, dove siamo 54esimi mentre eravamo 73esimi nel 2021 e nel 2020; e, infine, al dato sui rifiuti differenziati che ci vede all’84esimo, in una risalita al ritmo di 5 posizioni l’anno rispetto alle rilevazioni dei due anni precedenti.
Il mio non è tentativo di mostrare mezzo pieno il bicchiere mezzo vuoto. È semplicemente l’invito a una analisi ragionata dei dati. Sarebbe un atto di trasparenza verso i cittadini e di rispetto verso la verità e gli autori delle classifiche. (Francesco Italia-sindaco di Siracusa)
© Riproduzione riservata