Catania. Mohamed Mouna, Ebat Ciala: somme destinate a rimpatrio andranno alla famiglia

La salma di Mohamed Mouna, il giovane bracciante agricolo marocchino ucciso nelle scorse settimane a Paternò , sarebbe già a Casablanca.

Claudio Petralia, presidente dell’Ebat Ciala Catania, che aveva annunciato la decisione di farsi carico delle spese per il rimpatrio della salma del giovane bracciante agricolo, ha appreso la notizia ieri sera.

“La comunità islamica” – spiega -”ieri sera ci ha comunicato che la salma di Mohamed Mouna è stata già riconsegnata alla famiglia. Noi, invece, fino a ieri, sapevamo che si trovava ancora a Catania e, per questo motivo” – chiarisce – “lunedì sera abbiamo convocato una seduta straordinaria del comitato di gestione dell’Ebat Ciala per deliberare tempestivamente l’impegno delle somme necessarie per rimpatriare la giovane vittima”.

La somma che l’ente bilaterale agricolo territoriale, formato da Cia, Coldiretti, Confagricoltura, Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil, aveva stanziato sarà, in ogni caso, devoluta alla famiglia del giovane marocchino.

”Ne ho già parlato con l’imam della comunità locale” – conclude Petralia– “che ci aiuterà a contattare i familiari del 26enne”.

Mohamed Mouna è stato ucciso dal “caporale”, al culmine di una lite per cause legate a retribuzioni non corrisposte.

(foto: il presidente dell’Ebat Ciala Catania, C. Petralia)

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