In Sicilia i cronoprogrammi e l’avanzamento dei lavori che dovrebbero rivoluzionare il sistema sanitario regionale puntano alla scadenza del 2026: in questa direzione sono in atto le procedure per portare a termine i progetti finanziati dal PNRR “Missione 6 Salute”.
“Strutture edilizie e nuove apparecchiature non bastano da sole a cambiare lo stato delle cose” – spiega Pieremilio Vasta, coordinatore della Rete Civica della Salute – “cioè la mancanza di reale continuità assistenziale nella presa in cura dei bisogni sanitari e la disconnessione tra prevenzione, assistenza primaria, specialistica, ospedaliera e riabilitativa del SSR che, seppur unitario” – prosegue – “non è gestito e non opera come un sistema integrato di tutela della Salute”.
Per RCS “occorre soprattutto la rifunzionalizzazione operativa, metodologica e valoriale di tutte le risorse umane che hanno insufficiente conoscenza del disegno riformatore, del cambiamento delle prassi che richiede, del coinvolgimento, fiducia e motivazione necessarie per fare un cambio di passo”.
“L’attenzione dei vertici regionali dovrebbe comprendere” – aggiunge Vasta – l’attuazione delle nuove funzioni assistenziali che il PNRR assegna a Centrali Operative Territoriali, Ospedali e Case della Comunità, come chiarito nel ‘Documento di indirizzo’ di Agenas”.
La Rete Civica della Salute auspica, anche, maggiore attenzione sulle raccomandazioni di Agenas per la co-progettazione con gli utenti nell’ambito delle Case della Comunità. La funzionalità delle 155 strutture previste e finanziate con 217 milioni di euro, infatti, dovrebbe passare dalla concreta integrazione del servizio sanitario con quello sociale, con il fondamentale coinvolgimento nella cabina di monitoraggio dei Comuni e con il costante confronto con il Terzo Settore nella governance istituzionale.
Il rischio che si corre è che le 155 Case della Comunità si riducano a poliambulatori ed a sportello, più o meno attrezzati, e le 50 Centrali Operative Territoriali restino semplici scatole vuote.
(foto: P. Vasta, coordinatore Rete Civica della Salute)
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