
Da qualche mese in tutta la città sono apparsi dei cartelli dei quali, probabilmente, è stata fatta poca pubblicità, considerato che parecchi cittadini ci chiedono di cosa si tratti.
Nulla di cui allarmarsi, anzi tutt’altro, perché basta leggere i contenuti di quei cartelli, per sgomberare il campo da dubbi e incertezze.
Si tratta, infatti, delle indicazioni relative alle aree di attesa sicura che l’Amministrazione comunale ha individuato in ogni quartiere e dove i residenti devono radunarsi per trovare rifugio in caso di calamità.
Fin qui nulla di strano. Il problema nasce, però, quando si guarda attorno a qualche area indicata come “area attesa sicura”, perché qualche considerazione sorge spontanea.

Paolo Cavallaro, presidente del circolo Aretusa di Fratelli d’Italia, per esempio, si è trovato a passare per via Agatocle e …qualche considerazione ( e qualche foto!) l’ha fatta. Premesso che proprio Fratelli d’Italia nel 2019, aveva posto all’attenzione di Palazzo Vermexio alcune criticità che, il nuovo piano di protezione civile, approvato lo scorso anno, non sembra avere superato.
Il riferimento è alla poca informazione sulle vie di fuga che i cittadini devono seguire in caso di urgenza. Tornando al caso di via Agatocle, come fa notare l’avv. Paolo Cavallaro, l’area indicata dal cartello è “non solo piena d’erba, con contenitori d’acqua dismessi e non so cos’altro coperto d’erba, ma anche chiusa da un cancello vecchio in ferro”.
“In caso di calamità i cittadini ‘in attesa’ in via Agatocle” – domanda Cavallaro – “dovranno aspettare l’impiegato in possesso delle chiavi per entrarvi? Dovranno muoversi e raccogliersi in mezzo a sterpaglie e rifiuti?”.
Insomma un po’ di chiarezza e di informazione, considerato l’argomento, sarebbe cosa buona e giusta, anche per evitare il ricorso al fai da te, “come in occasione del terremoto del 22 dicembre scorso” – chiosa Paolo Cavallaro – “quando non è pervenuto neppure un semplice SMS!”.
(fotocopertina: l’area attesa sicura di via Agatocle)
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