
Sul futuro della fusione tra Sidra e Catania Rete e Gas non c’è tanta chiarezza e Cisal Catania, insieme a FederEnergia, ha chiesto un incontro con Andrea Marletta, assessore comunale alle partecipate, e Salvatore Cardello, presidente della commissione consiliare partecipate.
“Dal 2019 – scrive Giovanni Lo Schiavo, responsabile Cisal Catania – “il progetto di integrazione tra le due società è fermo, e oggi la situazione è ulteriormente complicata dall’ingresso imminente di SIE (Servizi Idrici Etnei), che dovrebbe assorbire Sidra”.
A confermare le difficoltà è Pietro Scalia, segretario provinciale di Cisal FederEnergia: “SIE” – dice – “ha avviato le procedure per acquisire le gestioni idriche uscenti, come previsto dalla convenzione con l’ATI (Autorità d’Ambito Idrico) di Catania, ma non ha ancora definito un piano industriale né il fabbisogno di personale”. Ed proprio questa la nota dolente, che lascia i lavoratori nell’incertezza assoluta.
Il sindacato ha già sollecitato un incontro con i vertici sia SIE che ATI per comprendere lo stato di avanzamento del gestore unico.
“Secondo il cronoprogramma – spiega Scalia – i primi a cedere la gestione del servizio idrico saranno i Comuni che lo gestiscono in economia, seguiti da aziende più grandi come AMA, SOGIP, SIDRA e ACOSET. La scadenza ultima è fissata per aprile 2026, ma al momento non abbiamo dati certi “e questo, come sottolinea Lo Schiavo “influisce sulle decisioni del Comune di Catania in merito alla fusione tra Catania Rete e Gas e Sidra”.
L’incontro al Palazzo degli Elefanti, insomma, dovrebbe servire a chiarire come stanno le cose e dare serenità ai lavoratori.
(foto: immagine fornita da Cisal Catania)
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