Un invito al presidente della Regione, Nello Musumeci, a rivedere la decisione di incrementare la didattica in presenza al 75% nelle scuole superiori, arriva, oggi, dalla Flc Cgil e dalla Uil Scuola.

Le due sigle, già all’indomani dell’annuncio dell’assessore all’Istruzione, avevano espresso perplessità circa l’innalzamento dei numero di ragazzi presenti nelle aule.
“È evidente a tutti che non ci sono le condizioni per procedere in questa direzione” – ribadiscono i due segretari Adriano Rizza e Claudio Parasporo i quali, piuttosto, auspicano “un incremento della didattica a distanza o della didattica digitale integrata anche negli altri ordini di scuola, evitando così di esporre al rischio di contagio da covid il personale e gli studenti”.

Oltretutto, gli ultimi dati diffusi dal ministero della Salute, evidenziano un aumento dell’indice di positività e delle terapie intensive, “per non parlare” – aggiungono Flc e Uil Scuola – “del perdurare dei problemi legati alla vaccinazione dei soggetti fragili, al sistema dei trasporti nella nostra regione”.
E c’è, poi, il problema delle mascherine FFP2, indispensabili per il personale delle scuole dell’infanzia e per tutti i docenti di sostegno di ogni ordine e grado.
Insomma, in un momento in cui le varie varianti sono arrivate anche nel territorio siciliano, evitare di esporre ulteriormente studenti e personale scolastico al rischio del contagio, sembra, obiettivamente, cosa saggia.
“Sì alla didattica in presenza” – chiosano Adriano Rizza e Claudio Parasporo – “ma solo quando le condizioni saranno tali da garantire la sicurezza nelle scuole”.
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