
Numerosi comuni in “zona rossa” e “zona arancione”, conatgi in paurosa salita, sistema sanitario al collasso, la situazione pandemica in Sicilia è, ormai, fuori controllo e bisogna correre subito ai ripari.
La Cisal si appella al presidente della Regione, affinchè vengano ripristinati lo smart working, sia nel pubblico che nel privato, e la didattica a distanza nelle scuole, almeno per il mese di gennaio.
“Non siamo nemmeno vicini al picco che si aspetta per metà mese” – scrivono Giuseppe Badagliacca, Gianluca Colombino e Nicola Scaglione – “e il numero dei lavoratori positivi o posti in quarantena è elevatissimo in tutti i settori, compresi quelli nevralgici o collegati alla scuola”.
Si teme, insomma che scuole e posti di lavoro possano diventare pericolosi focolai, per i quali, avvertono i tre esponenti della Cisal, “siamo pronti a chiamare a risponderne nelle sedi opportune chi si mostrerà sordo a questo appello”.
(foto: da sinistra G. Badagliacca, G. Colombino, N. Scaglione)
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